La Sfinge di Bucegi e le anomalie dei Carpazi

Tutti conosciamo la famosissima Sfinge egizia che si trova sulla piana di Giza e che da tempo immemorabile fa la guardia alle tre grandi piramidi. la Sfinge è una costruzione misteriosa: nessuno sa perché o quando, con esattezza, sia stata costruita. Non in molti però sanno che esiste anche un’altra Sfinge, proprio in Europa. Viene conosciuta come la Sfinge di Bucegi e non è meno misteriosa della sua omologa egizia.

I Monti Bucegi

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Fonte: Wikipedia.org

Ci troviamo in Romania, terra mistica e piena di romanticismo. La catena montuosa dei Carpazi si estende per oltre 1500 chilometri attraversando l’Europa Occidentale e Orientale. Per la maggior parte si trova in territorio rumeno, dove una sua particolare sezione prende il nome di Monti Bucegi. Ci sono molte leggende che si raccontano su queste montagne, riportate anche da scrittori latini. La Romania fu infatti una delle province dell’Impero Romano chiamata Dacia.

Si dice che su queste montagne vivesse una potente divinità chiamata Zalmoxis. Un po’ come lo Zeus greco, Zalmoxis viveva in cima alla montagna e si manifestava con tuoni e fulmini. Gli uomini lo veneravano e mandavano delle spedizioni in cima al monte per conoscere la sua volontà. Si narra che Zalmoxis, irritato, si ritirò a vivere per alcuni anni sotto terra. Quando tornò in superficie, gli uomini erano di nuovo disposti ad ascoltarlo.

Secondo quello che scrive Erodoto, questo Zalmoxis non sarebbe stato affatto un dio, ma un uomo e per l’esattezza uno schiavo. Nelle sue “Storie” dice che fu uno schiavo liberato che tornò in patria pieno di ricchezze e conoscenze. Per questo fu creduto un dio. Per i rumeni Zalmoxis viveva sul monte Kogainon, che era sacro. In molti credono di aver individuato quale fosse il monte Kogainon, sostenendo che siano i Monti Bucegi.

I Monti Bucegi sono collocati nella parte centrale della Romania e raggiungono i 2550 metri sul livello del mare, dove si trova un vasto altopiano. Qui il vento e la pioggia e il trascorrere dei secoli hanno lavorato le rocce in modi fantasiosi, tali da suscitare delle curiose somiglianze. Ad esempio, vi è una roccia molto imponente, alta ben 8 metri e larga 12. La chiamano la Sfinge, ed ecco cosa si pensa sul suo conto.

La Sfinge di Bucegi

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Fonte: www.beyondsciencetv.com

La sfinge di Bucegi prende questo nome all’incirca negli anni Quaranta, quando viene fotografata per la prima volta di profilo. Tutte le precedenti fotografie infatti la immortalavano dalla parte frontale, che non presenta alcuna peculiarità. Il profilo è invece a dir poco stupefacente in quanto presenta una somiglianza impressionante con la testa della Sfinge di Giza. Per l’esattezza, la Sfinge di Bucegi sembra quella stessa Sfinge solo fra molte centinaia di anni, quando sarà ancora più erosa e i suoi tratti saranno a malapena riconoscibili.

Naturalmente la spiegazione ufficiale è che questo grande masso, al pari di altre rocce che si trovano sparse nel circondario, non sia altro che una conformazione naturale lavorata dagli agenti atmosferici. Lo stesso si dice di un altro ammasso roccioso molto particolare, chiamato Babele (che in rumeno vuol dire “vecchia Signora”). Babele ha la forma di un gruppo di enormi funghi. Sia la Sfinge che Babele sono delle attrazioni turistiche molto gettonate.

Ma, c’è un ma. Non tutti sono convinti che Babele e la Sfinge siano opera della Natura. La prima cosa da evidenziare è che questa zona della Romania (ma potremmo forse dire la Romania stessa) appare come molto misteriosa. In passato ci sono stati fenomeni luminosi associati al magnetismo della Terra, al punto che c’è chi ritiene che questo sia un Axis Mundi, uno dei punti nevralgici del pianeta. Sono frequenti anche i terremoti, terremoti molto anomali che avvengono sempre in certe ore del giorno.

Potrebbe darsi che la storia di Zalmuxis non sia stata completamente inventata. Forse questo personaggio è esistito ed è stato creduto un dio perché aveva prerogative eccezionali. Potrebbe essere stato un gigante che davvero aveva un rifugio sotto terra. La Sfinge non sarebbe quindi una semplice roccia, ma quel che resta di una costruzione antica che i popoli che in seguito andarono in Egitto, nelle loro migrazioni verso est, videro e poi copiarono. Ma chi è che sostiene tesi tanto fantasiose?

Transylvanian Sunrise

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Fonte: www.bzi.ro

Nel 2009 Peter Moon e Radu Cinamar (si tratta ovviamente di pseudonim) scrissero e pubblicarono un libro che si intitola “Transylvanian Sunrise” che contiene rivelazioni a dir poco eccezionali. Nel libro si dice che nel 1985 in un piccolo paesino contadino dei Carpazi un uomo, scavando il suo campo, ritrovò un vero e proprio cimitero di giganti. Per far luce sul fatto il dittatore Nicolae Ceaușescu  istituì un dipartimento speciale che mandò ad indagare sul posto.

La sezione speciale fu chiamata Dipartimento Zero e cominciò a collaborare con le forze statunitensi mandate dal Pentagono. Una simile collaborazione fa capire quanto ci fosse in ballo. Cinamar e Moon dicono di aver ricevuto le informazioni che riportano nel libro da un ex agente del Dipartimento Zero, in quanto nulla di ciò che venne scoperto a seguito delle investigazioni nell’area è mai stato reso noto al pubblico.

Sotto i Monti Bucegi fu trovato un vero e proprio bunker sotterraneo (il rifugio di Zalmuxis?) al cui interno si trovavano dispositivi tecnologicamente avanzati con tanto di ologrammi. Gli ologrammi impartivano lezioni in varie materie. In una parte del sotterraneo si trovava anche un’anfora colma di un materiale che sembrava oro con una struttura molecolare anomala, quello che secondo molti sarebbe stato usato nel costruire l’Arca dell’Alleanza.

Tutto ciò che venne trovato aveva dimensioni troppo grandi per un normale essere umano, tanto da far pensare di essere stato costruito da esseri di dimensioni gigantesche. Qualcosa trapelò sui giornali dell’epoca (il tutto sarebbe accaduto negli anni Novanta) ma poi fu messo a tacere. Quell’enorme vuoto sotterraneo spiegherebbe i terremoti anomali e probabilmente anche i fenomeni elettromagnetici tanto frequenti sull’altopiano di Bucegi.

Quanto c’è di vero

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Fonte: unknownbucharest.com

Naturalmente tutta questa storia potrebbe non essere altro che una colossale bufala. Bufala che però si innesta su alcuni elementi che invitano a riflettere. Per chi crede nell’esistenza di Atlantide, non è peregrino pensare che coloro che fuggirono dalla distruzione del Continente siano migrati verso est (e ovest). Quindi verso le Americhe e verso il continente europeo fino all’Egitto. Avrebbero quindi visto la grande Sfinge di Bucegi, costruita in precedenza, per poi riprodurla anche a Giza.

La Sfinge di Bucegi è detta di origine naturale, ma non sono ben chiare le dinamiche che potrebbero averla scavata con quella forma tanto peculiare. Accade inoltre che in un preciso giorno, al tramonto, il sole formi una piramide proprio sopra la sua sommità. Il giorno è il 28 Novembre, quando appare quella che molti definiscono una “piramide energetica”, accorrendo fino a Bucegi per ammirarla.

Un’ipotesi molto più che peregrina dice che questi progenitori antichissimi potessero essere dei giganti, ovvero avere una struttura fisica molto diversa dalla nostra. Questo spiegherebbe il perché delle costruzioni megalitiche che si trovano un po’ ovunque sul globo, e spiegherebbe anche il modo in cui sono riusciti a realizzarle. C’è chi è più propenso a credere che la sala sotterranea ipoteticamente rinvenuta dal Dipartimento Zero fosse una sorta di Hall of Records, uno dei luoghi dove i profughi di Atlantide lasciarono testimonianza del loro sapere.

Tutto questo è poco meno che fantascienza per la scienza ufficiale, e queste informazioni restano relegate a pochi siti di informazione alternativa. Ma si può avanzare anche un’ultima idea: che la Sfinge di Bucegi possa anche essere una conformazione naturale ma, al pari delle piramidi del Giappone, possa essere stata usata per la sua collocazione geomagnetica, venendo poi riprodotta in modo artificiale in Egitto per ottenere lo stesso scopo. Quale fosse, questo scopo, resta il più grande enigma da svelare.

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