La Splendente Aten, la Pompei d’Egitto

Egitto misterioso, Egitto lontano e faraonico, Egitto che ancora oggi non vuole dimenticare il retaggio del passato. Il giorno 3 Aprile 2021 la città del Cairo è stata spettatrice di un evento che ha fatto rivivere i fasti degli antichi faraoni. Un corteo di 22 carri blindati, che portavano altrettanti sarcofagi di Sovrani e Sovrane d’Egitto, ha percorso i 7 chilometri che separano il Museo Egizio dal Nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egizia. Pochi giorni dopo il noto archeologo Zahi Hawass ha rivelato un ritrovamento eccezionale. Nel settembre del 2020, sulla riva ovest del Nilo, è stata riscoperta la Splendente Aten, città che già viene definita “la Pompei d’Egitto”.

Come si viveva ai tempi dei faraoni

Sulla civiltà dell’Antico Egitto sappiamo molte cose, ma è sempre come se continuassero a sfuggire le nozioni più importanti. Nel corso dei secoli sono state esplorate le piramidi, è stata riportata fuori dalle sabbie la Grande Sfinge, sono stati scoperti sepolcreti, tombe, sacrari di ogni tipo. Di città, però, ben poche. Sembrava come se la civiltà egizia, la cui esistenza si svolgeva lungo le rive del fiume Nilo, non avesse sentito la necessità di creare dei cluster abitativi. Eppure delle città esistevano, e nel settembre del 2020 è stata ritrovata la più magnifica, la più ricercata. La chiamano “Dazzling Aten”, la Splendente Aten. Fu fondata oltre 3000 anni fa, poi abbandonata, poi di nuovo abitata. L’aspetto davvero sconvolgente è che è apparsa praticamente intatta.

La notizia del ritrovamento è stata data da un personaggio ben noto a tutti coloro che sono appassionati di Antico Egitto, giacché è stato Ministro delle Antichità e continua a svolgere un ruolo di primo piano nel suo Paese. Zahi Hawass ha ben pensato di diffondere l’eclatante notizia a pochi giorni di distanza dalla “parata d’oro” dei faraoni. Tra le mummie, custodite nei loro sarcofagi dipinti, traslate al Cairo c’erano anche quelle di Amenhotep III e la sua consorte. Fu proprio Amenhotep a volere la costruzione della città di Aten, la splendente, detta anche la città d’oro. Gli archeologi stavano cercando un tempio mortuario, e invece hanno iniziato ad imbattersi in mura e stanze. I mattoni di fango ben allineato hanno fatto loro capire ben presto che si trovavano davanti ad una scoperta eccezionale.

La storia della Splendente Aten

Akhenaton
La statua del faraone Amenhotep IV / Akhenaton – Fonte: Flickr

Hawass ha detto senza mezzi termini che si tratta di un ritrovamento archeologico paragonabile a quello del 1922, quando Howard Carter riportò alla luce la tomba del faraone bambino Tutankhamon. L’aspetto più stupefacente è che la Splendente Aten appare quasi intatta, e già finora le scoperte fatte hanno fornito molti indizi. Sono stati trovati molti oggetti in ceramica con dei geroglifici, scritte che hanno permesso di capire come si è evoluta la storia dell’insediamento per sommi capi. Sono stati trovati forni, botteghe di artigiani che lavoravano il vetro, mura a zig zag alte fino a 3 metri. Ma molto ancora resta da portare alla luce.

Questo è quanto si può dedurre ad oggi. La città di Aten fu voluta dal faraone Amenhotep III, il cui regno durò all’incirca tra il  1386/1391 e il 1353 avanti Cristo. Il suo regno fu uno dei più floridi dell’Egitto. Per un certo periodo il faraone condivise il potere con suo figlio maggiore, Amenhotep IV. Questi però, una volta preso lo scettro da faraone, decise di rivoluzionare completamente l’Egitto. Cambiò persino il suo nome: alla storia è passato come Akhenaton. La rivoluzione che effettuò fu religiosa. Infatti al ricco pantheon egizio sostituì un unico dio, il dio Sole. Abbandonò la Splendente Aten per trasferirsi con la sua consorte Nefertiti a Akhetaton, una nuova capitale da lui voluta. Oggi quella città si chiama Amarna. La rivoluzione del faraone non fu vista di buon occhio, la sua figura reietta da chi venne dopo di lui: Tutankhamon, che ripristinò i vecchi dei e tornò ad abitare la Splendente Aten.

Le scoperte

Splendente Aten
Fonte: www.axios.com

Oggi la città appare come se fosse stata lasciata intonsa, così com’era. C’è ancora molto da capire, perché i piccoli enigmi emersi già da questi pochi mesi di scavo sono numerosi. Ad esempio, è stato trovato uno scheletro sepolto in modo inusuale, con le ginocchia legate e le braccia stese lungo i fianchi. In una stanza si sono trovati i corpi di due mucche, o forse tori, inumati. Ci sono altre tombe scavate nella roccia che gli archeologi non vedono l’ora di esplorare.

Uno dei reperti più interessanti che sono stati trovati fino ad adesso sono una serie di orci contenenti vino e carne secca, sui quali vi erano parecchie iscrizioni. Le iscrizioni dicono che quei beni erano destinati ad una festività chiamata Heb Seb, e testimoniano che per un certo periodo i due faraoni governarono insieme. Forse quell’anno, il 37 sempre stando all’iscrizione, fu l’ultimo prima che Akhenaton cambiasse tutto, seppur per un breve periodo. Come si può facilmente intuire, l’entusiasmo è alle stelle, gli archeologi coinvolti negli scavi si aspettano grandi rivelazioni dalla Splendente Aten. Poco distante, i colossi di Memnone osservano ormai silenziosi.

Il sovrano eretico e la Splendente Aten

Aten
Fonte: Twitter

C’è una domanda su tutte le altre a cui si spera di trovare una risposta: perché Amenhotep IV, poi Akhenaten, abbandonò la Splendente Aten? Una città siffatta doveva essere invece l’esaltazione del nuovo culto solare che egli aveva intenzione di instaurare. Nuovo? A ben vedere, secondo alcuni commentatori, l’eresia del faraone non era affatto tale. Forse lui fu, unico, colui che cercò di istituire nuovamente una religione antichissima, più antica dell’Egitto, che troviamo in molte altre culture del mondo, che avrebbe dato vita ai grandi culti monoteistici, e che veniva da oltre il mare.

Tra le rovine di Aten potrebbero esserci anche degli indizi dell’esistenza di Atlantide? Come sovente accade, il timore è che, se anche vi fossero, non verrebbero resi noti ai più. Non ci resta che sperare che gli scavi procedano e portino nuove nozioni che possano aggiungersi a quelle che abbiamo. Magari qualche mistero in più potrebbe essere svelato, ora che la Dazzling Aten, la Splendente Aten, è tornata alla luce del Sole.

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