Cosa vuol dire il Pettirosso quando canta

Chi ha la fortuna di vivere in un luogo in cui vi sia almeno un po’ di verde, potrà spesso, in questi giorni, vedere un pettirosso. Questo piccolo uccello, la cui denominazione deriva dal peculiare colore del suo piumaggio, ha sempre avuto un significato speciale. Forse per il suo canto, più nitido in mezzo ai fiocchi di neve, forse per la sua curiosa impertinenza, da secoli è associato all’Inverno, alla sua fine, al ritorno della Primavera.

Un piccoletto senza paura

pettirosso

Fonte: www.eyeem.com

Il pettirosso è un uccellino molto piccolo, che anche il più inesperto tra gli osservatori può distinguere con facilità. Le piume del suo petto sono infatti color rosso fuoco, e si fanno notare specialmente nelle giornate nevose. Pur essendo più piccolo del pugno della mano di un uomo adulto, non si lascia spaventare con facilità. É dispettoso, iroso, anche un po’ prepotente. Si avvicina all’uomo senza temere la sua crudeltà.



Forse è questo che, più del suo aspetto, ci incuriosisce del pettirosso: quasi unico tra i piccoli volatili che popolano parchi e giardini, non sembra temere la presenza umana. Se ti fa l’onore di venirti vicino, però, devi essere consapevole di aver ricevuto una particolare benedizione. Perché il pettirosso non si avvicina a chiunque, e porta un messaggio molto preciso.

Il piccolo pettirosso ti comunica la buona sorte, e un nuovo inizio che ti attende. Dice che non devi disperare se oggi la neve copre i colori del tuo giardino: là sotto nuova vita sta già covando, la vita che è simboleggiata dal rosso fuoco del suo petto. Il pettirosso racconta di una nuova speranza che sorgerà per te, e che non è poi così lontana come potresti credere.

Il pettirosso nella tradizione celtica

pettirosso scricciolo

Fonte: http://www.kateinneswriter.com

Questo uccellino è molto diffuso in Europa fin dall’antichità, tanto che anche i Celti lo tenevano in gran conto. Per loro si legava alla festività di Yule, che si apriva con il Solstizio d’Inverno. A Yule moriva il Re-Agrifoglio, il quale era nato a Samhain-Halloween e simboleggiava l’oscurità e la morte. Lo scricciolo è l’uccello simbolo del Re-Agrifoglio.

Il pettirosso è invece il vessillifero del Re-Quercia, colui che nasce a Yule soppiantando il Re-Agrifoglio. Il trionfo del pettirosso sullo scricciolo è dunque il trionfo della vita sulla morte, della primavera sull’inverno. Questo volatile minuto diventava così la promessa che il ciclo delle stagioni si sarebbe rinnovato ancora, con il suo carico di frutti e fiori.

Non ci stupisce allora pensare che, ancora oggi, uccidere un pettirosso sia considerato un gesto sacrilego e portatore di sventure. Chi uccide un pettirosso si condanna a un anno di sfortuna; il latte della sua mucca diventerà rosso e innumerevoli disgrazie si abbatteranno sulla sua casa.

Il pettirosso animale-totem per gli Indiani d’America

pettirosso nido

Fonte: www.thoughtco.com

Anche molte tribù di nativi americani consideravano il pettirosso un importante animale-totem. Il colore scarlatto vivo del suo petto era simbolo del sole che sorge e che ritorna a salire con il solstizio d’inverno. Il suo becco giallo ricorda i raggi del sole.

Gli occhi del pettirosso sono cerchiati di bianco, e per gli Indiani d’America ciò era simbolo della sua capacità di vedere oltre, di vedere lontano. Per questo il pettirosso è anche un animale-guida, in grado di indicare la strada da seguire anche all’uomo che abbia smarrito la direzione.



Le uova del pettirosso sono celesti, come l’ispirazione divina. Il pettirosso diventa così l’intermediario tra gli dei e gli uomini, e con il rapido movimento delle sue ali può solcare distanze infinite, al fine di condurre le anime da un luogo all’altro, fino alla loro ultima destinazione.

Il pettirosso in Gran Bretagna

pettirosso robin

Fonte: http://dinocro.info

C’è un Paese europeo in cui il pettirosso è tenuto in particolare considerazione: l’Inghilterra. Qui il nome dell’uccellino è Robin Redbreast, ed è diventato da anni simbolo del Natale, tanto da apparire sovente sulle cartoline di auguri. L’origine di questa usanza è da rintracciarsi nel periodo del regno della Regina Vittoria (1837 – 1901).

Fu in quel periodo, e precisamente nel 1840, che venne introdotto il primo francobollo unificato del mondo, il cosiddetto “Penny Black“. Da quel momento in poi ci fu un netto incremento nell’uso dei servizi postali, con conseguente aumento dei portalettere, i quali indossavano una livrea rossa.

Fu così che i postini vennero chiamati amichevolmente “Robin Redbreast“. E siccome lavoravano anche il giorno di Natale, la connessione tra loro, questa festività, e l’uccellino da cui prendevano il nome divenne automatica. Infine, nel 1960, la prestigiosa rivista “The Times” condusse una ricerca statistica per definire quale fosse il volatile più amato dagli inglesi.

Il pettirosso si classificò in prima posizione, tanto che l’anno dopo, nel 1961, il “Council for Bird Preservation” della Gran Bretagna conferì al pettirosso il titolo di “Bird of Britain” che ancora, ufficialmente, detiene.

Il pettirosso per il cristianesimo

pettirosso Cristo

“Il pettirosso”, 2010, di Sergio Fasolini, Fonte: sergiofasolini.files.wordpress.com

Anche nella tradizione cristiana questo uccellino dal petto rosso ha un significato particolare. Due leggende lo legano ai due momenti topici dell’esistenza del Cristo, la sua nascita e la sua morte.

Si racconta che quando il Bambin Gesù nacque, durante la notte le braci del suo fuoco languissero. Temendo che il bimbo potesse patire il freddo, un piccolo uccellino sbattè le ali ininterrottamente per tutta la notte, al fine di tenere il focolare acceso. Al mattino, il suo petto era diventato rosso come quel fuoco che aveva contribuito a non far spegnere.



Secondo un’altra tradizione, il pettirosso invece era presente alla crocefissione del Cristo. Impietosito dalla sofferenza di Gesù, si avvicinò al suo capo tentando di alleggerire il dolore inflitto dalla corona di spine. Così facendo, si macchiò del sangue del Cristo, che rese il suo piumaggio rosso.

Per la tradizione cristiana il pettirosso è uno “psicopompo“, ovvero un traghettatore di anime. In realtà questa attribuzione risale anche alla tradizione di Roma Antica, dove i passeri e i pettirossi, sacri ad Afrodite, vivono al confine tra i due mondi grazie alla loro capacità di vedere attraverso il velo che li separa.

Accogli il pettirosso

pettirosso inverno

Fonte: http://www.russellsavory.com

Se il pettirosso ha goduto di immutata fama attraverso i secoli e attraverso le diverse culture, è forse in virtù della sua capacità di volare anche nei luoghi più impervi. E anche tu non potrai negare di sentire una strana gioa pervadere il tuo animo, se avessi la fortuna di incontrarne uno. Questo perché, seppure a livello inconscio, potresti percepire che dietro un’apparenza semplice e dimessa si cela un Grande Spirito.



Tutte le creature che vivono su questa Terra sono espressione del Tutto; ma in alcune di esse ciò è più evidente. Così il piccolo pettirosso, che non si stanca di cantare gioioso anche in mezzo al fioccare della neve, sembra recare in sé la felicità primigenia del primo giorno. Sembra portare il ricordo di quando il mondo era giovane, e sollevare dalle nostre spalle la stanchezza dei molti giorni passati da allora.

Spargi qualche briciola sul tuo davanzale: se sei fortunato, un pettirosso volerà attraverso la tua finestra.

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