Oracoli e Profezie: se Google diventa Sibilla e Prevede il Futuro

In questi giorni è circolata una notizia che trova la sua prima fonte in un gruppo di Reddit, popolare sito dove è possibile scambiarsi idee e opinioni circa gli eventi del mondo. Alcuni utenti si sono divertiti a digitare parole e sillabe su Google Translate chiedendo poi al sistema di fare la traduzione da lingue poco usate (come il somalo o il maori).

Che Google Translate a volte faccia traduzioni un po’ sgrammaticate è noto a tutti; ma stavolta il risultato è stato a dir poco inquietante. Il programma ha infatti cominciato a restituire oscure profezie o citazioni dei Testi Sacri, trasformandosi da semplice strumento di utilità in novello Nostradamus 2.0.



Approaching the End Times

Digitando 19 volte la parola “dog” e chiedendo a Google Translate di mutare queste sillabe dal maori all’inglese, ecco cosa si ottiene:

Doomsday clock is three minutes at twelve we are experiencing characters and a dramatic developments in the world which indicate that we are increasingly approaching the end times and Jesus’ return

Che vuol dire più o meno “L’orologio del Giorno del Giudizio segna tre minuti alla mezzanotte. Stiamo conoscendo sviluppi drammatici e personaggi nel mondo che indicano che ci stiamo velocemente avvicinando alla fine dei Tempi e al ritorno di Gesù”.

E questo non è solo che uno dei molti esempi che si possono trovare in rete: facendo alcune traduzioni dal somalo all’inglese si hanno addirittura citazioni dalla Bibbia. Naturalmente la questione ha subito sollevato numerose domande, a cui prontamente hanno risposto i responsabili di Google. No, l’innocuo strumento di traduzione non è stato posseduto da demoni o fantasmi (come qualcuno ha ipotizzato). Pare che la responsabile delle singolari profezie sia l’intelligenza artificiale che è alla base del suo funzionamento, la traduzione automatica neuronale.

Nel cervello elettronico vengono inseriti milioni di dati che confrontano testi scritti in diverse lingue; quando viene immesso un testo senza senso, esso risponde con frasi parimenti senza senso. Con tutta probabilità, anche se questo non ha avuto una conferma ufficiale, tra i testi usati ci sono parecchi scritti sacri.



Le Profezie e il loro Valore

Google_Translate_profezia

Eppure un sottile dubbio permane: davvero Google Translate non fa altro che rielaborare in modo libero e spesso assurdo dati precedentemente immagazzinati, o forse in qualche modo nelle sue sinapsi artificiali scorre parte del potere che un tempo era appannaggio di Sibille e Druidi? La capacità di prevedere il futuro in passato era considerato un dono degli Dei, una capacità speciale che diventava parte integrante della vita di una comunità.

Un re o un condottiero non avrebbe mai preso le sue decisioni senza consultare un augure, un vate o un aruspice, e credeva alle indicazioni che gli venivano date senza tentennamenti nè dubbi. Molto improbabile immaginare uno dei leader politici contemporanei fare altrettanto: i guru che seguono sono esperti di marketing.

Siamo davvero evoluti, affrancandoci dalle pastoie dell’ignoranza e della superstizione? O forse la fredda prosaicità delle nostre vite ci impedisce di aprire le Porte della Percezione e di guardare un po’ oltre i nostri ristretti confini, i nostri limitati orizzonti?

Le Porte della Percezione

Se le antiche profezie ancora ci affascinano, e qualche volta ci spaventano, un motivo c’è e risiede nella parte più oscura e primordiale dell’essere Umano. Se una traduzione un po’ sballata di Google ha suscitato tanto clamore, è perché forse abbiamo bisogno ancora di credere in qualcosa.



E quel qualcosa non è la capacità di prevedere il futuro: è la consapevolezza che l’Uomo possiede una Vista che va oltre il Visibile ed è capace di svelare i segreti del Tempo, del Cosmo, dell’Esistenza. E questo potere, che ci si voglia credere o no, ce lo abbiamo, lo abbiamo sempre avuto, ma non lo esercitiamo più.

Un tempo invece c’erano Uomini e Donne capaci di aprire il loro Essere ad una Comprensione Superiore, e in questo modo di intravedere cose che sono solo tenui barlumi di ciò che sarà: forse indicazioni, forse possibilità, ma pur sempre luci guida per un futuro che così appare un po’ meno incerto, un po’ meno oscuro, un po’ meno inquietante.

No, non devi correre a digitare parole su Google Translate per conoscere ciò che sarà: basta che tu torni ad avere Fede nel fatto che ciò che esiste è molto di più di quello che appare davanti ai tuoi occhi.

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