Callanish Stones: la Stonehenge del nord

Quando parliamo di siti megalitici e di menhir è impossibile non fare un riferimento al circolo di pietre preistorico più famoso che esista, Stonehenge. Il punto è proprio questo: Stonehenge è il sito antico più famoso e rinomato, ma non l’unico, anzi. Ne esistono così tanti da togliere il fiato, e da rendere impossibile non avere l’impressione fortissima di una civiltà globale nata e vissuta molto prima che la globalizzazione diventasse appannaggio di noi moderni. C’è però un sito che più di tutti gli altri sembra avere legami con Stonehenge. Si tratta di Callanish Stones, la Stonehenge del nord.

Callanish Stones, il luogo in cui cammina l’Uno Lucente

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Fonte: www.martinlawrencephotography.com

Callanish Stones prende il suo nome dal paesino di Callanish, che si trova nella parte occidentale dell’isola di Lewis e Harris., Quest’isola è parte dell’arcipelago delle Egadi e politicamente appartiene alla Scozia. Il sito è parte del folklore locale da molti secoli, ma è stato studiato in modo più approfondito solo negli ultimi decenni. Questo forse perché solo di recente si è cominciato a capire quanto le civiltà preistoriche abbiano importanza anche per il nostro sviluppo odierno.

Similmente a Stonehenge, anche Callanish Stones ha un impianto circolare, ma con peculiarità tutte sue. I monoliti sono in tutto tredici, numero altamente simbolico. Sono disposti in cerchio attorno ad un menhir centrale. In realtà questo monolito non si trova proprio al centro perfetto del cerchio, ma è leggermente spostato. Misura quasi 5 metri di altezza e 3 di ampiezza; pesa circa 7 tonnellate ed è orientato lungo l’asse nord-sud.

Il diametro del circolo di pietre (che non è perfetto) misura circa 12 metri ed ha quindi un’area di 124 metri quadri. Dal cerchio si dipartono diverse “strade”, che formano (se si osserva dall’alto) una croce. All’interno del cerchio c’entrale c’è una camera di sepoltura in cui sono stati ritrovati dei cocci di argilla, che si suppone successiva al resto del complesso.

Secondo la datazione corrente (ma ricordiamo come datare la pietra sia empiricamente impossibile) il sito risale al 3000 avanti Cristo, e poco alla volta nel tempo si sono aggiunte altre parti, vale a dire le “strade” e la tomba. La parte originale dovrebbe essere il cerchio di pietre. Si pensa che la costruzione risalga al Neolitico, ma che sia stata usata anche (e soprattutto) durante l’Età del Bronzo.

Callanish Stones e Stonehenge

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Fonte: Pinterest

Secondo alcuni studiosi e ricercatori, non è escluso che chi ha costruito Stonehenge (che si trova, lo ricordiamo, nella parte meridionale dell’Inghilterra) abbia eretto anche Callanish Stones. L’interpretazione più avvalorata del sito è infatti, anche in questo caso, quella astronomica. Non solo l’orientamento delle pietre permetterebbe di seguire gli equinozi, le fasi lunari, e il sorgere di certe stelle. Secondo alcuni è un preciso calendario delle eclissi solari.

Se poi si vuole credere al fatto che sia stata costruita dagli stessi uomini che hanno eretto anche Stonehenge, si deve anche pensare che essi avessero delle nozioni piuttosto precise rispetto alla curvatura terrestre. Tutte ipotesi piuttosto sconvolgenti, visto che parliamo pur sempre di uomini delle caverne. D’altro canto, rispetto alle Callanish Stones permangono gli stessi interrogativi che ci assillano rispetto ad ogni altro sito megalitico del mondo.

Perché usare pietre così grandi e difficili da spostare solo per costruire un osservatorio astronomico (se questo è quello che è il circolo di pietre di Callanish)? Come facevano quelle persone, che non usavano che rudimentali utensili, a muovere massi così pesanti? Ma soprattutto: chi erano queste persone, quale civiltà possedeva un grado evolutivo tanto avanzato millenni e millenni fa?

Ad accrescere il mistero ci sono le vecchie storie, quelle che la gente del posto ancora racconta e che risalgono a tempi antichi. Ancora una volta, come già è accaduto per altri siti megalitici, vediamo tornare la credenza secondo cui massi di simili dimensioni altro non possano essere che legati all’esistenza di una razza di giganti, quelli che per noi sono solo miti.

The Shining One: l’Uno Lucente

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Fonte: Flickr

A proposito della genesi delle Callanish Stones esistono due versioni. La prima si lega ad antiche credenze pagane e dice che le pietre altro non sono che giganti tramutati poiché non vollero convertirsi al cristianesimo. Na c’è anche un’altra storia, assai più intrigante, che parla dello “Shining One”, l’Uno Lucente.

Il mattino di mezza estate, lungo il viale che si dipana da nord a sud verso il cerchio di pietre, giunge l’Uno Lucente, un essere luminoso che viene annunciato dal canto del cuculo. Questa creatura potrebbe essere – nei ricordi che si fanno sempre più sbiaditi man mano che passa il tempo – uno di coloro che hanno costruito il cerchio di pietre di Callanish.

Questo singolare sito megalitico dimostra come i nostri antenati fossero assai meno “preistorici” di quanto non ci piacerebbe credere. La loro memoria conservava ancora accadimenti che ormai per noi sono inattingibili, ma non perduti per sempre. La memoria della Terra è infatti scritta nelle pietre, ed ecco perché proprio le pietre erano erette nei luoghi considerati, per qualche motivo, sacri o comunque focali.

Oggi non è consentito camminare lungo la strada di pietre che – secondo la leggenda – percorre l’Uno Lucente ogni anno, a mezza estate. Chi ha visitato il sito quando ancora era possibile dice che è quasi impossibile non sentire un forte richiamo a seguire quel sentiero. Se non fisicamente, possiamo comunque ancora farlo: per ritrovare le tracce del nostro passato e quindi ripensare il nostro futuro.

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