Un metodo di di divinazione molto controverso: la tavola Ouija

Ci sono molti mezzi per riuscire a scoprire ciò che vogliamo sapere e che ci dovrebbe essere celato. La divinazione viene praticata con la lettura degli astri (Astrologia), con i Tarocchi (Cartomanzia), con l’interpretazione delle linee della mano (Chiromanzia). C’è poi uno strumento che è considerato un metodo di divinazione molto controverso: la tavola Ouija.

In senso stretto, la tavola Ouija è un tramite per comunicare con l’aldilà, con lo spirito del defunti. Questi ultimi – avendo ormai oltrepassato il limite tra visibile e invisibile, tra noto e ignoto – possono rispondere a molte domande svelando dei grandi segreti. Fin qui sembrerebbe non esserci nulla di oscuro: perché allora la tavola Ouija oggi ha una fama tanto sinistra?

Come e quando è nata la tavola Ouija

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Fonte: www.allure.com

Solo in tempi recenti (a partire dal 1992) qualcuno ha cominciato ad interessarsi alla tavola Ouija dal punto di vista storiografico. Si tratta del professor Robert Murch, che ne ha ricostruito tutta la vicenda. Dice di aver trovato strano che fino a quel momento nessuno se ne fosse preoccupato, visto che la tavola Ouija è un oggetto molto popolare tra la gente (oggi la commercializza la Hasbro).

Tutto ha inizio nel 1848 nello stato di New York. Le sorelle Kate e Maggie Fox cominciarono a diventare famose in quanto erano in grado di entrare in comunicazione con i morti. Dicevano di sentire in casa loro dei piccoli colpi. Ad un certo punto avevano capito che erano le anime dei defunti che volevano parlare con loro.

Le Fox in breve riempirono le pagine dei giornali con le loro capacità da medium, e il loro esempio diede il via ad un movimento che nel 1897 divenne una vera e propria religione, lo Spiritualismo. Quelli erano gli anni della Guerra Civile: tanti uomini partivano per il fronte per non tornare più. L’idea di poterli salutare un’ultima volta dava grande sollievo a vedove e orfani.

La comunicazione con i defunti però era molto macchinosa: così vennero studiati dei sistemi per poter “tradurre” con maggiore facilità ciò che loro dicevano con i piccoli colpi che per primi erano stati avvertiti dalle sorelle Fox. Dapprima nacque un dispositivo chiamato “planchette“, che aveva una penna e serviva a scrivere ciò che lo spirito dettava. Poi fu messa a punto la tavola Ouija.

Come è fatta la tavola Ouija e perché si chiama così

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Fonte: www.kshs.org

Il principio di funzionamento della tavola Ouija è piuttosto basilare. La tavola (che originariamente era in legno) porta impresse le lettere dell’alfabeto, i numeri da 0 a 9 e le affermazioni “si” o “no”. Sulla tavola viene posto un cursore: ma si può usare una moneta o qualunque altro oggetto. Si mettono le mani sul cursore e lo spirito lo fa spostare di lettera in lettera a scrivere delle parole. Oppure risponde “si” o “no” a delle domande.

Pare che la prima tavola Ouija fu messa a punto in Ohio, ma a sfruttare l’idea fu Charles Kennard di Baltimora, in Maryland. Questi intuì che mettere in commercio quel prodotto – vista la sempre maggiore diffusione dello Spiritualismo – poteva essere un ottimo affare. Riunì quattro soci finanziatori e cominciò così la produzione in serie di tavole Ouija.

Murch racconta una curiosa storia sulla scelta del nome. Pare che la cognata di uno dei finanziatori, Helen Peters, fosse una medium molto dotata. Fu lei a chiedere alla tavola come si chiamasse, e lei rispose “Ouija” che, disse, significa “buona fortuna”. Secondo altri, il nome invece è una crasi del francese “oui” e del tedesco “ja”. Entrambe i termini vogliono dire sì.

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Fonte: uwmpost.com

Pare che fu anche merito della Peters se i finanziatori ottenere la licenza di vendita. L’addetto alle licenze infatti doveva avere una prova che l’articolo funzionasse come promesso. Chiese dunque alla Peters di interrogare la tavola facendosi rivelare il suo nome di battesimo. Il nome venne scritto alla perfezione, lettera dopo lettera.

La demonizzazione della tavola Ouija

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Fonte: livescifi.tv

All’epoca della sua immissione in commercio la tavola Ouija era ancora un innocuo passatempo. Tutto cambiò a partire dal 1971, quando venne pubblicato il libro “L’Esorcista” di William Peter Blatty. Il declino dello Spiritismo aveva già indotto la popolazione a vedere di cattivo occhio medium e sensitivi (che, a dirla tutta, erano spesso imbroglioni). Il film del 1973 tratto dal libro diede il colpo di grazia alla tavola Ouija.

Nel film si attribuisce alla tavola la colpa delle possessione demoniaca della protagonista. Da questo momento la tavola Ouija è diventata centrale in molti film e telefilm dell’orrore. Non più tramite per comunicare con i cari defunti per avere risposte, è diventata una sorta di “porta per l’Inferno” messa al bando dalla Chiesa Cattolica.

Nel 2001 ad Alamogordo, in New Mexico,  in un grande rogo sono state bruciate diverse tavole Ouija, insieme a copie dei libri di Harry Potter e del film Disney “Biancaneve e i sette nani”. Insomma, sembra a tutti gli effetti iniziata una nuova “caccia alle streghe“, dettata dall’incapacità di credere in un mondo invisibile oltre il nostro, visibile.

La tavola Ouija funziona?

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Fonte: www.ranker.com

Se sei arrivato fin qui, forse il tuo scetticismo non si è spento. Ti starai chiedendo chi può essere tanto sciocco da credere che una tavola di legno possa mettere in contatto con spiriti o demoni. Buoni o cattivi, pensi si tratti in ogni caso di sciocchezze. Gli psicologi ti danno ragione: dicono che il movimento del cursore non è dettato da nessuno spirito, ma dalla persona stessa che lo regge.

Si parla di “effetto ideomotorio“, che spinge la persona (inconsapevolmente) a muovere i suoi muscoli per dare voce al suo io più inconscio. Se ti consola e ti rassicura, puoi vedere tutta la questione da questo punto di vista. Oppure puoi timidamente valutare l’ipotesi che ci siano tanti Mondi, e che in certi casi, e in condizioni eccezionali, si aprano Porte che li mettono in comunicazione.

La tavola Ouija esiste anche come app per smartphone. Hasbro la commercializza ancora ma non nella versione classica, che brilla al buio. Quest’ultima, considerata troppo “oscura”, è stata ceduta ad un’altra compagnia. Come vedi, se sei scettico puoi provare. Nessun demone verrà a tormentarti. Forse però potresti trovare qualche interessante risposta ai tuoi quesiti.

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