La Terra Cava e chi la abita

Se si fa un gran parlare di “Terra Piatta“, tra l’ilarità degli uni e il dubbio degli altri, non si può trascurare un’altra teoria affascinante. Anche questa teoria di cui parleremo viene confutata in modo molto deciso dalla scienza ufficiale. Ciononostante, lascia aperta una porta ad un interrogativo, a cui cercheremo di dare una risposta. Il Pianeta sul quale viviamo è una sfera solida, come comunemente si crede, o non è piuttosto vuota al suo interno? Ecco cosa dice la teoria della Terra Cava.

I miti ancestrali

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Fonte: www.touropia.com

L’idea che il “sottosuolo” non sia solo un’entità astratta ma qualcosa di molto concreto, che è proprio sotto i nostri piedi, risale ai tempi più antichi. L’Ade della religione greca, l’oltremondo di quella norrena, persino l’Inferno dantesco si trovano all’interno della Terra. Si potrebbe dire che è piuttosto ovvio: un luogo in cui non batte mai la luce del Sole è quello ideale per i morti.

Si può però fare un’altra ipotesi, e cioè che il sottosuolo sia realmente abitato, o quantomeno cavo. Ancora una volta dobbiamo partire dal presupposto che i nostri antenati non erano poi così ingenui come ci piacerebbe credere. Quindi non tutte le loro credenze erano frutto di mere “superstizioni”.

Un grande filosofo come Platone diceva che la Terra al suo interno è vuota, o meglio, che al suo interno si trovano grotte e caverne, e diversi involucri che ruotano l’uno attorno all’altro. Ancora una volta si può obiettare che ai tempi di Platone non vi erano strumenti scientifici per appurare la verità. Avviciniamoci ancora un po’, allora, ai giorni nostri.

The Hollow Earth

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Fonte: Reddit

Il primo serio teorizzatore del fatto che il nostro pianeta fosse cavo al suo interno fu Edmund Halley nel 1692. Se il nome ti è familiare, sì, è lo stesso astronomo della celebre cometa. Halley studiò a lungo le anomalie del campo magnetico terrestre e giunse alla conclusione che erano dovute al fatto che dentro la Terra c’era un’altra Terra. Anzi, secondo lui ce n’erano ben quattro, ognuna con un suo campo magnetico, che ruotavano l’una dentro l’altra.

L‘aurora boreale era dunque causata dalla luce che fuoriusciva dall’interno della terra, dove fiorivano intere civiltà. Addio dunque al centro della Terra come luogo oscuro e desolato: per Halley era pieno di vita. Quella di Halley non restò una fantasia isolata: nei secoli successivi in molti hanno ripreso e approfondito la sua teoria della Terra cava.

Agli inizi dell’Ottocento colui che maggiormente perorò le idee di Halley fu l’americano John Symmes. Questi era convinto che ai Poli si trovassero le entrate per accedere all’interno della Terra, e cercò per tutta la vita dei finanziamenti per una spedizione. Purtroppo morì senza esserci riuscito. Più tardi il ritrovamento di un mammuth perfettamente conservato in Siberia fornì un’ulteriore prova.

L’animale infatti non poteva essersi così ben conservato per milioni di anni: ergo, doveva essere fuoriuscito dall’interno della terra cava. Quando poi furono ritrovati resti fossili di mammuth che avevano mangiato fiori, che non esistevano all’epoca della glaciazione, si ebbe un’altra conferma.

La Terra cava nel Novecento

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Fonte: www.wired.it

Avviciniamoci ancora un po’ di più fino ad arrivare al secolo scorso. Sappiamo che Hitler fu ossessionato dall’idea della Terra cava, e che durante l’epoca del nazismo molte spedizioni cercarono di trovare l’ingresso al centro della Terra. Non sappiamo a cosa abbiano approdato quegli studi, ma anche in tempi più recenti altri tasselli si sono aggiunti al puzzle.

L‘ammiraglio statunitense Richard E. Byrd fu protagonista di molte esplorazioni in Antartide prima della Seconda Guerra Mondiale. In seguito rese noto il suo diario, in cui racconta che durante una ricognizione aerea aveva trovato un luogo pieno di vegetazione, e abitato da animali simili ai mammuth.

Al suo aereo fu chiesto di atterrare ed egli si trovò a comunicare con una popolazione, quella degli Agarthiani, che viveva all’interno del pianeta. Questi incaricarono Byrd di portare la loro ambasciata al Presidente degli Stati Uniti. Se questa storia è stata fortemente messa in discussione, c’è però traccia di una massiccia operazione chiamata “Higjump” diretta in Antartide. I suoi esiti restano misteriosi.

Evidenze dal cielo della Terra cava

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Fonte: mysteriologydotcom1.wordpress.com

Nel 1968 vennero diffuse delle immagini riprese da un satellite della NASA, che mostrano un grande buco al Polo Nord. Questo, secondo alcuni, potrebbe essere l’ingresso alla Terra cava che si cerca di celare all’umanità, deviando persino le rotte aree da questo preciso punto.

Nel 2016 una ricerca degli studiosi dell’Università dell’Arizona ha scoperto che sotto l’Oceano Atlantico e sotto l’Oceano Pacifico esistono due enormi masse, grandi come continenti. Ora gli studi continuano per capire qualcosa di più su queste masse che presentano caratteristiche sensibilmente diverse rispetto al resto.

Il punto della questione è che rispetto a quello che c’è al centro della Terra possiamo fare solo delle supposizioni. Tali supposizioni sono avvalorate da dati sismologici, geologici, magnetici, ma non possono essere comprovate dall’osservazione diretta, l’unica davvero inconfutabile. Per quel che ne sappiamo, il libro scritto da Giulio Verne “Viaggio al centro della terra” potrebbe rivelarsi un giorno vero (come, d’altro canto, molte delle sue intuizioni).

Se la Terra fosse cava, e abitata, troverebbe conferma la teoria secondo la quale gli abitanti di Mu si siano rifugiati sotto terra, per tornare un giorno alla luce del sole. Il fatto che ci siano masse anomale proprio sotto i due Oceani, dove un tempo dovevano esserci i due continenti di Atlantide e Mu, non è un fatto da trascurare.

La Terra è cava?

Ancora una volta abbiamo due elementi che ci permettono di nutrire un legittimo dubbio. Il primo è rappresentato dalle fonti antiche che parlano di un “reame sotterraneo”. Popolazioni diverse, in più parti del mondo, ritengono che il sottosuolo sia abitato. Potrebbe essere, come comunemente si crede, solo una fantasia, un’elaborazione fatta da menti non ancora evolute. Oppure potrebbe essere una convinzione supportata da fatti concreti, che semplicemente noi non conosciamo più.

Il secondo elemento sono le anomalie che si riscontrano rispetto a quelle che sono le teorie ufficiali e riconosciute dalla comunità scientifica, i fatti inspiegabili che invece troverebbero una spiegazione se si accettasse l’idea che la Terra è cava. Ancora una volta, non c’è una risposta definitiva: c’è però la necessità di lasciare la porta aperta alle infinite possibilità dell’essere.

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