Il burrone Golosov: nebbie magiche e viaggi nel tempo

Sono tanti i luoghi misteriosi sulla faccia della Terra, che non lasciano indifferenti nemmeno i più scettici. E la Russia, vista l’enorme estensione del Paese, ne ospita parecchi. Uno dei più famosi, specie negli ambienti New Age, è il burrone Golosov. Su questo luogo si narrano parecchie cose strane. Si dice che sia abitato da strane creature ricoperte di pelo ma di aspetto umanoide, che il suo fiume abbia acque gelide ma che non ghiacci mai. Inoltre, nel burrone scende spesso una nebbia verde, e chi si perde al suo interno può trovarsi a vagabondare nel tempo. Cosa c’è di vero in tutto questo? Scopriamolo insieme, facendo un viaggio fino al parco Kolomenskoye, in Russia, dove si trova il burrone Golosov.

Un luogo leggendario in cui ci si può perdere nel tempo

burrone Golosov
Fonte: Wikipedia

La prima cosa che è strana nel burrone Golosov è il suo nome: nessuno sa con esattezza per cosa stia il nome “Golosov” anche se ci sono due interpretazioni tra le più gettonate. La prima dice che potrebbe derivare dal nome di un dio pagano che veniva venerato in questa zone. Aveva forma di serpente e governava sull’oltretomba: il suo nome era Veles. Oppure, potrebbe ricordare il termine “golosa”, che in russo vuol dire voci, ad indicare il richiamo che le anime perdute fanno echeggiare tra le pareti del burrone. Nell’uno e nell’altro caso, la traduzione non sminuisce nemmeno un po’ la fama che nei secoli il burrone Golosov ha acquisito.

Per l’esattezza, però, non si dovrebbe parlare di burrone ma di gravina. Infatti, questa stretta gola dovrebbe essersi formata per via dell’erosione determinata da un fiume che oggi non esiste più. Sul fondo delle strette pareti del burrone, però, scorre ancora un rivo d’acqua che va ad alimentare il fiume Moscova, insieme a molte altre sorgenti che caratterizzano il paesaggio di questo posto. Vedremo come anche questi corsi d’acqua possiedano caratteristiche difficili da spiegare. Il burrone divide a metà l’immenso parco Kolomenskoye, che non dista molta da Mosca e all’interno del quale si trova la residenza dello zar Aleksej Michajlovic Romanov. Quindi è un luogo di turismo ricreativo, ma non esente da leggende anche inquietanti.

Si narra infatti che, a volte, lungo il fondo del burrone Golosov scenda una fitta nebbia verdastra. Alcune testimonianze, alcune più remote e altre più recenti, parlano di persone che si sono infilate in modo incauto in quella nebbia per uscirne solo decenni dopo. Soltanto che a chi si era immerso nella nebbia sembrava fossero passati solo pochi minuti, o poche ore. Potrebbero sembrare le solite leggende metropolitane, ma ci sono anche elementi che sembrerebbero confermare i fatti. Approfondiamo.

I cavalieri dell’Orda d’oro

cavalieri persi nel tempo nel burrone Golosov
Fonte: Pinterest

La prima vicenda che si racconta risale nientemeno che al 1621. Accade che un distaccamento di cavalieri si presentasse alle porte dello palazzo dello zar, a Kolomna. A quei tempi la Russia era in guerra con il Khanato dell’Orda d’Oro, ormai in disfacimento, e quei soldati sembravano proprio far parte dell’esercito tataro. Solo che c’era qualcosa di singolare nel loro modo di abbigliare. Le armature che indossavano apparivano desuete, così come gli elmi con lunghe code di cavallo che non si usavano più da tempo. I soldati, pur ben sapendo di rischiare la testa, raccontarono una storia incredibile.

Dissero che erano parte dell’esercito del Khan Devlet I Giray, e che durante una battaglia si erano nascosti nel burrone Golosov. Lì una fitta nebbia li aveva avvolti, e avevano faticato un po’ nel ritrovare la strada. Quando infine erano riusciti ad uscire, pensando bene che l’inseguimento ormai fosse finito, si erano recati a palazzo. Tutto questo però era accaduto nel 1571, durante l’attacco a Mosca. Lo zar diede ordine che venisse condotta un’inchiesta, il cui esito fu il seguente: probabilmente quegli uomini avevano detto la verità. Ahinoi, nessuno racconta che fine abbiano fatto i cavalieri che avevano galoppato attraverso il tempo.

Compagni di bevute

nebbia verde
Fonte: www.besthdwallpaper.com

L’altra storia che si racconta risale a tempi più recenti e riguarda due contadini, Arkhip Kuzmin e Ivan Bochkarev. Siamo nel 1810: il loro racconto sarebbe stato riportato sul giornale Moskovskie Vedomosti nel 1832. I due amici stavano tornando a casa, presumibilmente dopo una buona bevuta, quando avevano capito che si era fatto molto tardi. Per abbreviare il tragitto avevano così deciso di tagliare attraverso il burrone Golosov. Qui, ad un tratto, una fitta nebbia li aveva avvolti. I due si erano persi, ma per fortuna avevano incontrato delle strane creature, simili a uomini ma molto pelose, che cercavano a gesti di indicare loro la strada. Alla fine erano riusciti ad arrivare a casa.

Peccato però che né le loro mogli, né i loro figli li aspettassero più: erano spariti da circa 20 anni, mentre per loro non erano trascorse che poche ore. La Polizia iniziò ad investigare sul caso che assurse agli onori delle cronache. Si racconta che uno dei due uomini, forse non sentendosi più a suo agio in un mondo che era andato avanti senza di lui, tornò volontariamente ad immergersi nella nebbia. Non ne è più uscito, almeno finora e per quel che ne sappiamo.

Il burrone Golosov e le sue strane proprietà

 pietra sacra di Kolomenskoye
Fonte: izi.travel

Una storia molto antica e il racconto di due ubriaconi: sembra non esserci molto per prestare credito a queste storie. In verità, il burrone Golosov è un luogo particolare, dove strane energie si concentrano, e questo viene provato dalle peculiari caratteristiche fisiche che ha dimostrato di possedere. Vadim Aleksandrovic Cernobrov, personaggio molto controverso che però ha trascorso la sua vita a studiare fenomeni fuori dal comune, ha affermato di aver condotto delle indagini nel burrone usando un cronometro in grado di rilevare le differenze di velocità nel tempo anche infinitesimali. Ha quindi verificato che nel burrone Golosov in effetti si verificano crono anomalie frequenti, ma minime, non escludendo che occasionalmente se ne fossero potute verificare anche di maggiori. Come i due esempi sopra riportati.

Sempre Cernobrov condusse degli studi su due pietre che si trovano nel burrone e che sono diventate oggetto di particolare venerazione per i culti neo pagani. Sono chiamate le pietre sacre di Kolomenskoye. Sono due pietre di 10 tonnellate l’una, di granito, quindi diverse dalla composizione delle altre rocce di Golosov, chiamate l’una Diviy (energia femminile) e Gus (energia maschile). Ha detto di non aver trovato particolari radiazioni su di esse, ma di certo in antichità sono state manipolate da mano umana. Non è certo come siano giunte fin qui; dopo alcuni lavori di sistemazione del parco sono state ricollocate diversamente rispetto al loro luogo originale.

Nonostante quanto rilevato da Cernobrov, alcune indagini portate invece avanti dal General Physics Institute hanno dimostrato come il campo elettromagnetico della Terra sia molto più potente all’interno del burrone, 12 volte oltre la norma lungo il burrone stesso, e 27 oltre la norma vicino alle pietre. Altre anomalie rilevate riguardano la propagazione del suono e il punto di congelamento dell’acqua. Se delle campane suonano in cima al burrone, il suono si ode perfettamente anche dal fondo. E l’acqua delle sorgive non ghiaccia mai, per quanto sia gelida, a differenza di quanto accade al fiume Moscova, e nessuno se ne spiega il motivo.

Un luogo sacro agli dei

burrone Golosov
Fonte: Atlas Obscura

Molti dicono che la venerazione delle pietre sacre di Kolomenskoye sia recente, e nata da dicerie diffuse circa la capacità di guarigione che tali pietre avrebbero. Secondo altri invece la sacralità del burrone Golosov era ben nota fin dall’antichità, e all’antichità risalirebbe il mito delle strane creature che i due contadini raccontarono di aver visto. Si tratterebbe infatti di esemplari di Leshy. Il Leshy è una sorta di Yeti slavo, una creatura umanoide che si aggirerebbe nei boschi a punire chi uccide gli animali senza motivo e senza aver chiesto il suo permesso.

Inoltre, il burrone Golosov probabilmente era un luogo di culto molto antico in cui venivano venerati gli dei elementali, in particolar modo il dio chiamato Veles che dominava sull’Oltremondo. Questa supposizioni però sono rigettate da molti, che credono che il burrone Golosov non sia altro che questo: uno strapiombo tagliato dai fiumi nel corso dei secoli che per qualche motivo è diventato “di moda” tra neopagani e seguaci della filosofia New Age in tempi moderni.

Come sempre, noi crediamo che quando una fiamma si accende spesso risorge da antiche braci. La scienza, che oggi molti venerano come il nuovo dio assoluto, ha dimostrato che, per certi versi, il burrone Golosov viola le leggi naturali e presenta tratti speciali. I nostri antenati erano molto più sensibili di noi a queste cose, e non possiamo che rallegrarci se qualcuno, ancora oggi, torna ad apprezzare e usare ciò che un tempo è stato ritenuto sacro.

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